Il Derby del cuore ...

Dario ha sempre avuto la passione per il calcio ... una passione sua, una delle poche che non gli sono state trasmesse per “osmosi” dall'ambiente famigliare (in famiglia si tifava per “tradizione” ... io avevo qualche trascorso, direi più che altro qualche bel ricordo di bambino e di domeniche serene passate allo stadio una volta ogni tanto, con tutta la famiglia ... ma niente di più), per cui non è certo stato spirito di emulazione quello che gli ha fatto nascere e coltivare negli anni una cura quasi maniacale per i campionati di tutte le serie, e per le partite di ogni genere ed importanza ... più da “tifoso” o da “spettatore” stavolta ... che non da “giocatore” (con mia grande soddisfazione, in quanto credo che difficilmente uno sport come il calcio, se praticato al giorno d'oggi, possa “passare” dei contenuti educativi e tantomeno far sperimentare dei vissuti “positivi” ... non per lo sport in sè intendiamoci ... ma per tutto quello che “sottintende”, e che spesso si percepisce anche nelle squadrette d'oratorio, e nell'invadente e diseducativa presenza di genitori e/o tecnici che più di una preoccupazione educativa nei confronti dei ragazzi, sembrano “mettere in campo” le frustrazioni di una vita, di tifosi ma forse più in generale ... anche di uomini).
Ogni domenica (ma anche martedì, mercoledì e giovedì o sabato, a seconda del calendario settimanale dei vari tornei ... campionati, coppe etc) Dario si connette al televideo e, partita dopo partita, “tira giù” sul proprio quadernetto, risultati, classifiche, marcatori di ogni partita etc etc ... con una precisione e sistematicità che veramente alcune volte mi sono sembrate al limite della patologia ...
Ma che ci volete fare ... ci si attacca a tutto, ed allora anche questa sua passione è divenuta una piccola molla ... per “allenare la memoria” innazitutto (provate a chiedergli qualsiasi cosa sull'argomento ... per esercitarsi nella scrittura (anche se non certo nella grammatica o nell'analisi logica ), infine per utilizzare un piccolo programma costruito in excel in cui inserire tutte le domeniche i risultati, e ricavare classifiche e statistiche ...
In tutto questo la scelta della squadra per cui tifare ... è l'unica cosa in cui sicuramente la famiglia ha avuto un peso determinante.
Come una buona fetta dei genitori di questo forum (sarà un caso? ) ... e dopo un periodo in cui da piccolo diceva di tenere ad almeno 4 squadre diverse in una sorta di universalismo del cuore, che forse non voleva accettare la presenza della sconfitta come possibile eventualità della vita ... all'età di 8-9 anni la scelta è stata definitiva e il suo cuore di tifoso ha fatto la sua scelta, che almeno in questo non poteva non essere quella ... del resto della famiglia, pur se “annacquata” rispetto a quella che sarebbe stata l'intensità del suo “vissuto”: Inter.
Diciamo che ... come tutti noi tifosi interisti sappiamo per aver sperimentato più volte nella vita ... da allora il tifo è divenuto per Dario metafora e “parabola” di una vita piena di sconfitte e di esperienze frustranti ... del “vorrei ma non posso” ... ma anche e proprio grazie a queste continue e frequenti esperienze negative, un allenamento a comprendere ed a gestire frustrazioni di ben altra “portata” ed importanza per la sua vita. Ed in questo il suo vissuto è stato decisamente “diverso” (anche questo! ) dal mio di ragazzino, e da quello di chi come me è abbastanza “vecchietto” da aver vissuto e costruito i propri ricordi calcistici sulla “grande Inter” della serie :”Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Giubertoni, Picchi, Domenghini, Jair (un giocatore straniero e pure di colore negli anni '60: incredibile ) Mazzola, Suarez, Boninsegna, Corso...
Addirittura due invasioni di campo “pacifiche” (con tutta la famiglia ... un ricordo bellissimo! ) in occasione di uno scudetto vinto con due giornate di anticipo nella memorabile partita “Inter-Foggia 5-0” (quella per intendersi di quella spettacolare rovesciata di Boninsegna dal limite dell'area dopo discesa sulla sinistra dell'allora terzino sinistro Giacinto Facchetti, ora Presidente dell'Inter, che appena possono fanno rivedere spesso come uno dei goal più belli mai realizzati in un Campionato di calcio ...). Insomma, in ogni caso bei ricordi di preadolescente che acuiscono la sofferenza del vedere questa “fetta” dell'esperienza sportiva mancare a Dario nonostante il suo esagerato attaccamento alla squadra del cuore ... ben superiore al mio di un tempo e di oggi.
In tutto questo ... ieri abbiamo mantenuto una promessa: in un impeto di masochismo oltre ogni limite di ragionevolezza, forse simbolo di una speranza che non vuole mai “spegnersi” ... avevamo deciso di “regalare” a Dario un'altra volta la possibilità di andare a vedere un “Derby” (aveva già assistito l'anno scorso all'ennesima sconfitta nella “stracittadina” ... della tradizionalmente ”aristocratica” Inter ... anche se mi sa che ultimamente... i valori si sono un po', diciamo così, invertiti ... contro l' “operaia” Milan). E' stata Paola ad insistere ... nella sua lungimiranza, rafforzata in questa sua intenzione anche dal desiderio di sfruttare l'occasione per incontrare un comune amico milanista (che c'era anche l'anno scorso) che magari invitato sarebbe venuto a trovarci...
L'amico non ha potuto, purtroppo ( o per fortuna? ) e le nuove norme di sicurezza per gli stadi ci hanno costretto (dopo funanboliche acrobazie per il reperimento dei biglietti, che hanno coinvolto persino ... il cugino del parroco ) anche ad altrettanto complicate operazioni per il cambio del nominativo presente sul biglietto.
Alla fine, alle 18 di ieri partivamo: io, Dario (il cui unico “sintomo” della sua “fede” calcistica... era una sciarpa dai classici colori nerazzurri) Luca, un suo amico ... cui non è parso vero di potersi aggregare all'ultimo momento in sostituzione dell'amico romano che non ci ha potuto raggiungere ... e Angelo, il cugino di dario (unico milanista della “combriccola”.
Mez'ora di metropolitana, un'ora di controlli fuori dai cancelli in coda finalmente ci sediamo al nostro posto alle 20,17 ... esattamente 13 minuti prima dell'inizio della partita.
Lo stadio di S.Siro è bellissimo in queste circostanze (un derby e di sera) ... colori e suoni sono di quelli che ti “lasciano il segno” anche se non sei tifoso ... e così è stato anche ieri sera.
Siamo in una zona “mista” (tifosi di fede “variabile” mescolati fra di loro senza soluzione di continuità) ... e perciò ... la “dialettica” abbonda (sia quella di tipo “civile” della serie “No scusa, guarda che anche se il fallo di mano era involontario, ma se ha dato un vantaggio a chi l'ha fatto, va fischiato, è inutile che ti arrabbi” ... detta dal sottoscritto allo sfegatato milanista seduto al mio fianco che inveiva contro l'arbitro, peraltro in serata decisamente infelice ... sia quella decisamente “incivile” ed irripetibile in un posto come questo ... che Dario puntualmente “stigmatizzava” con delle espressioni più che evidenti di disappunto, da ragazzo educato che abborrisce il turpiloquio quale lui è ).
Beh, della partita non vi parlo ... oggi tutta l'italia sportiva e calcistica non farà altro... solo un breve “riassunto” degli episodi più significativi. Inter in vantaggio su rigore (inesistente) e Milan all pareggio pochi minuti dopo (su rigore altrettanto inesistente) ...ma giochiamo meglio noi, fine primo tempo.
Al rientro in campo l'inter tira nella porta “vicina” a noi ... è più bello quindi vedere il 2-1 così bene ... poi ci si illude per un bel po', fino a quando a 5 minuti dalla fine, come troppo spesso capita nelle partite e nella vita ... la squadra avversaria pareggia ...
E' stato bello vedere Dario esultare di gioia per i due goal della squadra del cuore, è stato forse altrettanto bello vederlo applaudire anche quando il Milan ha pareggiato dicendo una parola che sembrava definitiva sull'esito della partita...
ma come Dario mi ha detto una volta usciti dallo stadio :”Nel calcio non sì è mai sicuri di niente, papà!” (altra “metafora” della vita?) ... al secondo dei tre minuti di recupero ...uno dei suoi “miti” calcistici, Adriano, riesce a segnare il terzo goal ... e l'Inter vince (meritatamente ) il Derby.
La gioia è grande, finalmente siamo riusciti a far vivere a Dario una esperienza “calcistica” da tifoso per certi versi “memorabile” (alla fine, per come si è “svolta” la partita, e naturalmente per l'esito finale del campo... mi sono veramente entusiasmato anch'io ) ... ma l'immagine più bella che mi rimane negli occhi della serata è quella dell'abbraccio spontaneo, pieno di gioia ... e “vuoto” di qualsiasi altra cosa ... dei tifosi “vicini” a Dario, che nell'impeto delle sensazioni “forti” vissute durante la serata, hanno condiviso la loro felicità con Dario (e lui con loro) ... senza alcuna “barriera”, imbarazzo, menata di nessun genere ... tifoso fra i tifosi ... uno come tanti.
Al di là di alcune “esagerazioni” e forzature ...tipo tifosi che “piangono” vere lacrime per una partita, vinta o persa che sia ...non posso fare a meno di pensare guardando Dario saltare di gioia abbracciato a persone “sconosciute” fino a pochi minuti prima ed ora unite da un “vissuto” emotivamente forte anche se sicuramente “banale” nella sostanza ... “E se questa fosse la vera integrazione? Se la gente e Dario si lasciassero andare in questo modo così naturale ed immediato, senza troppe complicazioni e ragionamenti... senza quei falsi muri di pudore che spesso denunciamo, e che una stupida partita di calcio è riuscita, seppur temporaneamente ad abbattere? Se bastasse che la gente si lasciasse andare alle emozioni positive, lasciando da parte i ragionamenti e le strategie? ” Quanto sarebbe tutto più semplice ...
Lo sguardo incrocia per un attimo la sciarpa che Dario sventola al cielo, facendola roteare in aria mentre salta abbracciato ai suoi nuovi amici ... e si ferma a leggere la scritta gialla che ora, alla luce dei miei “pensieri improvvisi” sembra assumere un significato diverso, quasi “universale” ... dice: “ESSERCI, DA PROTAGONISTI” ... e una lacrima inumidisce anche i miei occhi di tifoso ... il primo tifoso... di mio figlio.

 

 

 

 

Una giornata indimenticabile

 

 

Prima di cominciare il nostro campionato italiano, con tanti traguardi molto importanti ne ricordo due prima che inizi la nuova stagione calcistica:abbiamo vinto la coppa italia contro la roma meritatamente e un calcio meraviglioso e la supercoppa italiana contro la juventus la prima della classe dominatrice del campionato scorso è stato un miracolo vincere con questa squadra e noi siamo una squadra forte, e capaci di giocare e di impegnarci.

Dopo tanti derby con il milan non siamo riusciti a vincere nessuna partita ma domenica 11 dicembre siamo andati allo stadio, con i mezzi metropolitana e macchina e camminato a piedi per tanto tempo, avevamo compagnia dal mio cuginone angelo il mio padrino della cresima e dal mio amico luca talpo compresi io e papà Sandro, siamo andati all’ingresso dello stadio per fare la coda, ci abbiamo messo un’ora per entrare alo stadio è stato una cosa orribile, finalmente entrati ci siamo seduti dopo un po’ sono venuti i mieiamici, abbiamo sentitole formazioni da inter e milan , abbiamo visto l’ingresso delle squadre sul campo da gioco, al fischio d’inizio è cominciato una lunga serata, nel derby e bello vedere lo stadio a riempirsi e di sicuro non mancano certo i gool, la partita è stata dominata dall’inter nel primo tempo, ma senza nessun  grosso pericolo, poi ci sono stati due calci da rigore per una mano di un giocatore del milan adriano ci è creduto e ha  fattoli suo gool con la maglia ufficiale dell’inter poi cè stata la risposta del milan di shevchenko un’ucraino un gool bello da cannoniere ma prima io ero deluso ma ho applaudito, la partita poi è diventata cattiva per causa dell’arbitro e per gioco falloso tra le due squadre che giocano,.

Abbiamo visto il gool di martins bellissimo e io ho gioito con lui in tribuna non sono mancate le sue capriole da fenomeno, poi l’inter c’era nel gioco, e ci credeva fino alla fine e il milan nel secondo tempo a fatto sofrire l’inter  poi è arrivato il gool di stam con un sospiro pesante, la partita era un pareggio, e  noi ci abbiamo creduto, la squadra ha avuto la concentrazione e la voglia di gruppo ed è venuto il gool di adriano hanno esultato tutti dall’alenatore e i giocatori e non solo appena dopo che adriano segnava c’era lo stadio scatenato e infuocato io ho esultato a più che potevo in quel momento mi è venuto da piangere, un derby più bello della vita, quando l’arbitro a fischiato alla fine, io non ci credevo che finalmente l’inter che ha imparato a sofrire sia nel campo e nei minuti finali come una ottima squadra questo è stato un giorno entusiasmante, ma la festa non è finita qui perché appena usciti dallo stadio ancora più forte, urlando che più si poteva.

 Questa partita per me  è stata come uno scudetto perché prima, pensavo che vincere con il milan era impossibile ma abbiamo raggiunto l’obiettivo di essere protagonisti.

E di diventare persone che lasciano un grosso ricordo del mondo e allora per me è stato un giorno indimenticabile.