I miei temi


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Questi sono alcuni scritti cui sono affezionato.

Il mio sport preferito 

La Vita è una grande scuola 

Le mie paure

Oggi io sono il protagonista

Una tavola rotonda

Un incontro significativo della mia vita 

Salutando le vacanze

 

Il mio sport preferito (scritta a 15 anni)

Il mio sport preferito è il nuoto, Il nuoto mi insegna a crescere. E a superare i miei problemi.

Oltre Il nuoto ( io pratico anche lo sci con la mia squadra Monzese silvia Tremolada .

Io confronto lo sport che io faccio , con lo sport in televisione, lo sport è una cosa che mi è sempre piaciuta e sono molto interessato, di tutto il calcio, e anche ai granpremi della formula 1 e il motociclismo.

Gli Sport che io faccio mi danno tantissime emozioni anche per la mia squadra di tutti questi bellissimi risultati ottenuti dalla Silvia Tremolada da me e da tutti gli altri Atleti; questo vale anche per lo sci.

Invece lo sport, che vedo in televisione, è una vera passione, lo sport mi diverte tantissimo e sono contentissimo nei momenti speciali.

Infine vi consiglio di praticare il nuoto perché fa bene al fisico, insegna che non bisogna mai mollare nei tanti momenti difficili, ma aver fiducia in se stessi e per gli avversari.

Anche lo sci, aiuta a capire le proprie capacità.

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La Vita è una grande scuola (scritta a 16 anni)

A scuola si va per imparare ascoltando le lezioni dei professori, studiando i libri ed esercitandosi nei compiti; nella vita non ci sono materie ma si può lo stesso imparare tantissime cose utili facendo pratica e nei rapporti con le altre persone.

Io a giugno sono andato in vacanza in Toscana con i miei genitori e i miei fratelli Simone e Marialetizia. Ci piace andare sempre in posti diversi con il camper e visitare monumenti storici e riserve naturali, vedendo alcune cose studiate in storia e scienze.

Con la mia squadra di sci sono andato un fine settimana ad allenarmi allo Stelvio in un bel rifugio con piscina, sauna e palestra.

Vado anche all’oratorio estivo come animatore per aiutare i bambini più piccoli.

Io ho tanti amici speciali e mi trovo bene con loro.

Con la squadra di nuoto siamo andati in pulman a Roma per i campionati nazionali: durante il viaggio io parlo con i miei amici.

Ho vinto tre medaglie: oro nella specialità 50 stile libero, con rimonta finale, argento   nei 50 rana e nella staffetta 4x50 stile libero.  

Durante l’anno vado in piscina due giorni la  settimana: il mercoledì a Carugate e il venerdì al Nei vicino alla mia scuola. Quando c’è la neve il sabato mattina dopo scuola vado a sciare con la mia squadra di sci: praticando lo sci alpino e gareggiando imparo a migliorarmi nei risultati. Allenandomi e impegnandomi imparo anche a rispettare i miei avversari, infatti, mi complimento sempre con loro ed accetto anche le sconfitte.

Andrò anche con papà Sandro alle olimpiadi in Grecia per la fine d’agosto prima di venire a scuola a settembre.

Quando sto in casa e ho del tempo libero mi piace sentire musica sul walkman giocare al computer al calcio, ma aiuto anche mamma quando ha bisogno, se devo essere responsabile io l’accetto, curo i miei fratelli e faccio quello che mi dice, io leggo i libri, gioco con le macchine, esco a comprare le mie cose che mi interessano, come figurine o regali, o quello che occorre in casa, come il pane, il latte o altro, nel tempo libero imparo che non posso fare solo quello che mi piace ma bisogna aiutare anche chi ha bisogno.

Facendo la spesa imparo l’uso del denaro controllando i resti.

Aiutando la mamma a cucinare faccio esercizio pratico per quello che sarà il mio lavoro di cuoco.

Sono molto interessato a tutti gli sport ma specialmente il calcio che mi emoziona, anche se non dovrebbe mai essere violento sia per i tifosi sia per i giocatori.

Esco la sera il lunedì al gruppo in oratorio, martedì per le riunioni del teatro di san Carlo, faccio anche il chierichetto e farò il corso del cerimoniere. Frequentando l’oratorio e la chiesa imparo a voler bene a Gesù a seguire attentamente i suoi insegnamenti e ad amare e rispettare gli altri.

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Le mie paure (scritta a 12 anni)

Le mie paure   Sono poche: ho paura di perdere la mia amica specialissima e di non vederla mai più per lunghissimi anni, ho paura anche del buio e quindi di notte io voglio sempre la luce accesa del bagno oppure vedere la luce dei lampioni, le lucine notturne.

Di notte mi sveglio spesso per degli attimi a guardare l’ora dell’ orologio per cui mi sento sicuro.

Io dormo tranquillamente e bene anche se ho molti pensieri: ho anche paura dei miei compagni perché io voglio rimanere solo con gli amici di scuola ma sono certamente sicurissimo che alcuni amici non li vedrò mai più, e quindi sono davvero triste. Un’altra paura è quella di perdere mia sorella Marialetizia che se ne va da me e dalla famiglia.

Ho anche paura di perdere tutta la mia famiglia mio fratello Simone, mamma Paola e papà Sandro.

Quando io ero piccolo, avevo  invece paura dei botti fortissimi sparati dal cielo, dei fulmini, dei lampi, del temporale, e anche dei tuoni.

E tutti i mie amici che io conosco benissimo e al  quale sono molto affezionato.

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Oggi io sono il protagonista (16 anni)

Io Dario sono comparso in diversi giornali perché ho vinto il concorso dell’Adidas (nothing impossibile) niente è impossibile e sono diventato famosissimo e importantissimo.

Papà Sandro ed io abbiamo raccontato la storia della mia salita sul Castore, una delle cime del Monte Rosa che, insieme con alcune fotografie, è stata pubblicata sul sito dell’Adidas.

Tantissime persone hanno votato la mia storia e poi una giuria ha deciso che, tra le prime 10 prime classificate, io ero il vincitore: ho vinto come premio un viaggio in aereo ad Atene in Grecia per vedere le olimpiadi e un video clipt per partecipare al concorso internazionale. Un venerdì di maggio, sono venute delle persone ad intervistarmi e a riprendere una mia giornata tipo. Verso le 11 sono arrivati un regista tedesco e un cameraman italiano e, dopo aver bevuto, hanno visto le foto della mia impresa sul Castore, i miei filmati sportivi del nuoto e dello sci ed alcune vittorie.

Mi hanno intervistato, poi il cameraman italiano è andato sul balcone della casa di mia nonna Mariuccia al due piano con la cinepresa, mentre io ero in strada: mi hanno detto di salutare con le mani, per iniziare le riprese.

Dopo sono andato in camera mia dove ho fatto vedere tutte le medaglie del nuoto e dello sci della special olimpics, la foto della mia amica speciale Selene, le raccolte di minerali, di portachiavi e di schede telefoniche e le foto dello stage di cucina nella scuola materna di mia sorella. Ho affermato che sono interista e tifo per le due squadre di calcio italiane, la nazionale e l’under 21, e per il Monza. Poi siamo andati alla mia scuola Olivetti, istituto alberghiero, dove mi hanno ripreso per tre volte sulle scale dell’ingresso e   nella mia classe, dove c’erano tutti i miei compagni, che facevano lezione. Ho presentato loro le mie professoresse d’inglese, alimentazione, italiano e alcuni compagni cari, Patrick Bestetti, Gianluca Caricasole, cui sono molto legato perché loro erano con me alla scuola elementare, e Marco Talavera che era da due anni in classe con me e adesso siamo insieme anche in terza. Io ho fatto salutare tutta la classe, poi sono andato al mio banco per la lezione. Quando sono uscito dalla classe c’erano ad aspettarmi mamma Paola, papà Sandro e l’insegnante di sostegno Lorenza e insieme siamo andati giù nei laboratori di cucina dove ho fatto conoscere loro il mio prof di cucina, che c’insegnava a preparare tutti i tipi di piatti.

Siamo andati nell’aula dei computer di ricevimento, poi nella sala bar, dove ho presentato il mio prof di sala bar, che ci ha preparato la pasta all’amatriciana, presentando gli spaghetti nei piatti a forma di nido con i nodi.

 Ci siamo seduti io Dario, mamma Paola e papà Sandro, i due cameraman

(uno riprendeva e uno m’intervistava) e la mia prof di sostegno Lorenza Bruccoleri e abbiamo bevuto e mangiato molto bene, infatti, il regista tedesco ha detto al suo collega che non aveva mai mangiato cosi bene mentre lavorava e lui risponde perché non vivi in Italia. Dopo gli spaghetti abbiamo mangiato la torta di frutta e crema preparata dal prof di cucina.

Poi siamo andati in piscina al Nei, mi sono cambiato negli spogliatoi e sono entrato in piscina per 10 minuti, dove ho presentato i miei amici del nuoto, le allenatrici, e lo staff tecnico. Successivamente mi sono tuffato in acqua per farmi vedere come sono fortissimo a stile e a rana.

Siamo ritornati a casa con la macchina dove hanno finito l’intervista e mi hanno ripreso con i miei fratelli Simone e Marialetizia.

Sono stato contento di questa giornata speciale in cui io ero il protagonista.

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Una tavola rotonda (16 anni)

Sono andato un mercoledì di novembre al liceo scientifico Paolo Frisi di Monza con la mia amica Elena Fossati che pratica il nuoto con me ci ha portato il mio papà Sandro a parlare in una tavola rotonda parlando sullo sport sono venute le classi interessante: ho accolto abbracciamente  la mia cuginona Daniela e ero emozionato, quando toccava a me di leggere mi tremavano le mani.

Alla fine ho avuto l’onore e i complimenti da Bruno Pizzul e dall’ allenatore giovanile dell’ Inter ed è stato dato a tutti i partecipanti per aver collaborato insieme un bellissimo porta penne di legno e un libro di Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano con il titolo “sportivi uomini veri”. Alcune settimane dopo nella mia chiesa di San Carlo quando c’era la foto di gruppo dei chierichetti con l’arcivescovo, che era venuto a visitare la mia parrocchia,  ho preso il mio libro e ho avuto l’onore di farmi fare la  sua dedica: “a Dario con la benedizione del signore Dionigi Tettamanzi 3,11,2004 “ io ero il primo di tutti.

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Un incontro significativo della mia vita (15 anni)

Sono andato a scuola, mi hanno fatto vedere  qual era la mia insegnante di sostegno.

Con lei ho fatto amicizia, ha dei capelli un po’ ondulati e ricci e anche un bel viso, per addolcirlo bene ha degli orecchini che sono brillantini e colorati, è proprio una di quelli insegnanti che mi stupisce .

Adesso non scrivo più le sue caratteristiche di questa bella adorabile che si chiama Lorenza  Bruccoleri  perché voglio dire che sono contento di averla vicino in caso di difficoltà anche se è giusto che devo stare anche con i miei compagni .

Io vorrei trattenerla per tutte le ore di lezione con me, perché dice cose utili e intelligente , quando se ne va io sono triste .

Mi piace coccolarmi dolcemente vicino alla sua spalla perché non mi deve abbandonare .

Vorrei stare anche i prossimi anni con lei altrimenti la mia vita di studente è molto più difficile .

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Salutando le vacanze  (16 anni)

Ritornando a Monza con papà per partire in aereo per Atene ripenso ai giorni trascorsi in questa bellissima vacanza in montagna che ho passato con la mia famiglia e tanti amici, (Stefano Meda, Luca e Saverio Menin, Francesco e Gabriele Marino) e con Mario, il mio padrino del battesimo.

Abbiamo fatto grandissime cose: siamo andati sui tappeti elastici e abbiamo pescato tantissimi pesci. Abbiamo raccolto i mirtilli nei cespugli dei boschi e giocato per un po’ di ore a tennis.

Siamo andati a un ristorante tutti insieme e abbiamo visto un bel panorama della montagna, visitato una chiesa e camminato su una strada che portava a un osservatorio astronomico dove c’erano dei cartelli che descrivevano i pianeti.

Ci siamo sempre invitati da una casa all’altra per tantissime volte per pranzo e cena con i nostri carissimi amici, e fatto un party in piedi nel prato davanti alla nostra casa di montagna a Issime, abbiamo anche fatto uno spuntino sul balcone della casa dei nostri amici Saverio e Luca, due grigliate in compagnia e per cinque volte il pic–nic sui prati, sui sassi e vicino al torrente.

Quando c’erano giornate serene abbiamo fatto cinque gite tutti insieme.

Mia sorella Marialetizia è diventata una brava scalatrice perché a solo tre anni ha camminato molto: siamo andati a dei rifugi alpini, due in Val  Ferret vicino Courmayeur con una bella vista sul Monte Bianco e i suoi ghiacciai e due nella nostra valle di Gressoney vicino al Monte Rosa dove abbiamo visto dei laghi pittoreschi, stelle alpine e cascate e con la funivia il giorno di ferragosto abbiamo raggiunto un passo molto panoramico.

Un giorno solo Mario ed io siamo andati al passo del Grande San Bernando a vedere il lago con il panorama intorno, un museo, i cani san Bernardo e una statua e abbiamo pranzato in un ristorante a sant Rhemy. Siamo anche andati in piscina, dove mi sono divertito un mondo con il mio amico Ste.

Sono contentissimo di queste bellissime giornate splendide che abbiamo trascorso con gli amici in questa straordinaria vacanza in montagna.

E poiché presto dovrò ritornare a scuola saluto la valle di Gressoney sperando di tornare presto per raccogliere le castagne e per sciare in inverno.

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